Il successo

Fernando Garofoli festeggia 70 anni di lavoro - VIDEO

La grande festa a Villa Anton con 600 ospiti per celebrare un traguardo speciale. L'imprenditore fidardense: «Vi racconto la mia storia»

29 Marzo 2023

di Giacomo Quattrini

Giacomo Quattrini

  • Fernando Garofoli con la moglie Tiziana Allori

    Fernando Garofoli con la moglie Tiziana Allori

     CASTELFIDARDO – Settant’anni di lavoro. IUn traguardo straordinario, la storia di un successo partito da lontano, dal basso, dalla miseria. E per questo festeggiato con una grandiosa festa lo scorso weekend. Fernando Garofoli, 78 anni, ha radunato dipendenti di oggi e di ieri, amici, parenti e collaboratori per una conviviale a Villa Anton di Recanati con ben 600 invitati. Il noto imprenditore ha fondato l’azienda Garofoli Porte nel 1968, leader nella produzione di infissi che oggi conta 360 dipendenti con produzione tutta a Castelfidardo in uno stabilimento di 120mila mq e alla quale, assieme a lui come amministratore delegato, si dedicano i quattro figli Gianluca, Giusy, Giuliana e Giacomo.

    Durante la serata organizzata per celebrare i 70 anni di lavoro, Fernando Garofoli ha spiegato quanto fossero duri i tempi dell’Italia post bellica, nella quale le famiglie povere come la sua chiedevano l’impegno anche dei bambini di 8 anni come lui. A festeggiarlo oltre il sindaco Roberto Ascani anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Fernando, che nel 2001 ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore della Repubblica conferita dallo Stato Italiano per i meriti nel campo del lavoro, segue ancora con grande passione le due aziende del Gruppo (Garofoli Spa e Gidea Srl) ed è stato ringraziato anche da esponenti del mondo sportivo, in particolare del ciclismo, mondo al quale non ha mai fatto mancare il suo sostegno.
    headquarter azienda Garofoli vista aereaLa Garofoli
    In questa lettera aperta si racconta in prima persona:
    «Sono nato il 05 aprile del 1945° a Montenero di Bisaccia (CB). Mia madre era di Porto Recanati e mio padre di Castelfidardo. Nel 1938, dalla miseria nera, le 2 famiglie erano andate a lavorare in Molise, poi scoppiò la guerra e mio padre nel 1944 era tornato dalla guerra e si sposò con mia madre.
    Dopo che sono nato io, nel 1945, dalla miseria nera, che più nera non poteva essere, decidono di tornare a Villa Musone nel 1948. Presero una stanza in affitto di 20 mq. e dopo 3 anni di lavoro, mio padre nelle fisarmoniche e mia madre in campagna, hanno comprato un pezzo di terra e hanno fatto i primi 40 mq di casa. Era il 1951 ed inizio ad andare a scuola. Nel primo anno di scuola, la mia pagella era con tre DIECI, un NOVE e un OTTO. In seconda elementare ero molto bravo a scuola e in terza elementare il mio maestro Spinaci, padre della cantante Annarita Spinaci, ha visto che in matematica ero eccezionale, con il resto della classe non c’era competizione. Aveva organizzato delle gare di matematica con la 5° elementare e vincevo sempre io.
    Però il mio maestro scoprì che a 8 anni, nel pomeriggio mi avevano mandato a lavorare. Il maestro provò a convincere i miei genitori a non mandarmi a lavorare, dicendo che questo bambino deve studiare, ma il tentativo andò vano.
    Dopo il primo anno di lavoro fui pagato con una cambiale che scadeva dopo 4 mesi. Con quella cambiale ci comprai un cappotto, un vestito e un paio di scarpe.Fatta la 5° elementare, i miei genitori per gratificarmi, mi hanno fatto tenere la cassa di famiglia (entrate e uscite). Quell’esperienza da bambino nel gestire le risorse della famiglia, a soli 12 anni, mi aveva fortemente entusiasmato. Nel 1952 era nata mia sorella Maria e la casa di soli 40 mq con una sola camera, non era più sufficiente. I miei genitori facevano grandi progetti ma mio padre diceva sempre che la casa si poteva fare solo quando c’erano i soldi. Passarono 2-3 anni e i soldi non bastavano. Una sera è uscita la frase “se la casa la facciamo noi allora i soldi ci basteranno” e così abbiamo fatto. Mia madre era manovale, io ero geometra e muratore e mio padre era muratore e tecnico. La casa è stata costruita la sera dopo il lavoro e la domenica, perché durante il giorno lavoravamo in fabbrica. L’entusiasmo arrivò alle stelle perché abbiamo visto che eravamo capaci di fare la struttura, l’impianto elettrico e l’impianto idraulico. Ci abbiamo impiegato 1 anno e mezzo. L’esperienza fatta è stato come aver fatto l’università in famiglia. A 18 anni per regalo mi hanno comprato la 500, e visto che collaboravo con il lavoro ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Una sera mio padre dice che quando fossi tornato dal militare avremmo messo su l’impresa di famiglia ed io sono tornato a scuola. Ho dato l’esame per la scuola di avviamento industriale in 3 mesi ho preso il diploma e la patente la privatista. Sono partito per il militare, ma dopo 1 mese capitò una tragedia familiare, morì mio padre nell’azienda di Paolo Soprani. Mi hanno congedato subito e quando sono tornato il mio posto di lavoro non c’era più perché l’azienda era andata in crisi e mi hanno licenziato. Dopo 10 giorni, inizio a lavorare per un’azienda che faceva cornici per mobili. Dopo 3 mesi sono stato promotore di fare una società con altri 2 ragazzi perché a soli 21 anni non me la sono sentita di partire da solo. Bastava che eravamo capaci di costruire una macchina profilatrice, così è stato, ci siamo riusciti in un capannone in campagna. Per fare la macchina avevamo comprato da un fallimento un tornio, l’abbiamo portato in campagna ma non c’era l’elettricità. Loro giravano il volano ed io facevo i pezzi nel tornio. Ci serviva degli ingranaggi per ridurre il numero di giri, così siamo andati dai parenti Garofoli che mi hanno fornito degli ingranaggi vecchi delle mietitrebbie. Mettiamo il rotolo di alluminio e la macchina ha funzionato! Si iniziava a guadagnare ma abbiamo deciso che i soldi non si potevano toccare. Dopo 2 anni volevano far entrare i fratelli, ma io mi sono rifiutato. Ho chiesto la mia parte, ho lasciato tutto e sono andato via. Sono tornato dove mio padre è nato nel 1968. Ho comprato il 1° lotto di terreno a Cerretano nella zona industriale. All’inizio al Comune erano ostili, ma quando hanno visto che ero disposto a pagare immediatamente si sono convinti. Un assessore di nome Pigini, un ragazzo in gamba, ha dato il via libero per la costruzione. Dopo 3 mesi dalla licenza con 5-6 ragazzi della mia stessa età abbiamo costruito i primi 800 mq di capannone. Ero un ragazzo pieno di entusiasmo per le cose che stavo realizzando e mi chiedevo se poteva vederlo anche mio padre sarebbe stato super soddisfatto! Siamo nel 1968 e ho cominciato a prendere i primi 800 mq e poi ogni anno facevo 1000 mq. Nel frattempo nel 1971 mi sono sposato e ho costruito l’abitazione davanti al capannone, dove sono nati i miei 4 figli che oggi sono tutti in azienda. Oggi vanto un’azienda con 360 dipendenti tra Garofoli e Gidea e la cosa bella è che il lavoro mi diverte anche oggi, nonostante le mille difficoltà. Sono attivo nella mia azienda che produce porte per interni, armadi, boiserie ecc. perché il lavoro è la mia vita. In un’altra occasione racconterò il resto della mia storia»…

    Fernando Garofoli con la sorellina Maria Garofoli di 2 anniFernando Garofoli con la sorellina Maria Garofoli quando aveva 2 anni

    Il video racconto: «Pensando al futuro ho fatto anche la storia»

     

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