Le sentenze

L'intricata vicenda legale della piazza centrale di Sirolo

Cause intentate per privatizzarla e non pagare le tasse. Il giudice civile rimanda due procedimenti al Tar. In un altro caso ammette il Comune come parte coinvolta

02 Aprile 2023

di Redazione

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  • La piazzetta centrale di Sirolo

    La piazzetta centrale di Sirolo

    SIROLO - Il Tribunale Civile di Ancona ha pubblicato tre sentenze relative alle cause aventi ad oggetto la domanda di accertamento della natura privata di alcune porzioni di Piazzale Marino, la piazzale panoramica al centro di Sirolo. Due decisioni, pressoché gemelle, riguardano la richiesta di restituzione ai privati dell’area di oltre 280 metri quadri interessata da un movimento franoso e posta accanto all’Oasi Bar, in cui esistevano delle abitazioni demolite a cura e spese dello Stato (Ufficio del Genio Civile) negli anni ‘50 per mettere in sicurezza l’abitato seriamente minacciato all’epoca dal pericolo di frana e garantire l’incolumità dei cittadini, nonché la richiesta di risarcimento danni per un totale di 2,5milioni di euro.

    Il giudice, nel rimarcare l’assoluta peculiarità della vicenda, ha ritenuto di accogliere l’eccezione preliminare sollevata dall’avvocato Fabrizio Naspi che difende il Comune di Sirolo, dichiarando il difetto di giurisdizione del Giudice ordinario in favore di quello amministrativo. Ne consegue che dovrà essere riproposta la causa al Tar delle Marche.

    Le due sentenze gemelle contengono inoltre alcuni passaggi motivazionali importanti, in grado di confermare le tesi difensive sostenute in giudizio dall’amministrazione comunale, precisando che «dalla documentazione agli atti, dunque, è emerso che le amministrazioni convenute hanno iniziato ad occuparsi dell’area interessata dal movimento franoso in seguito alla dichiarazione di pubblica utilità contenuta nel Regio Decreto n. 238 del 16.1.1936 e che le demolizioni dei fabbricati, antecedenti al D.P.R. 152/1958, non sono state poste in essere in maniera arbitraria ed autoritativa, bensì al solo fine di mettere in sicurezza l’abitato e garantire l’incolumità dei cittadini e dei residenti in presenza di un grave ed immanente pericolo di ulteriore cedimento o sprofondamento dell’area interessata dalla frana (peraltro va rilevato che la demolizione sarebbe comunque dovuta avvenire ai sensi dell’art.72 della legge 445/1908)».

    La terza sentenza si è invece pronunciata nell’ambito della causa avente ad oggetto l’acquisto della proprietà, a titolo di usucapione, dell’area di Piazzale Marino in cui sono ubicati i muri dell’Oasi bar e i tavoli esterni, di circa 130 metri quadri. La vicenda è nata nel febbraio del 2020, quando la società “Oasi bar” che gestisce il chiosco, ha richiesto formalmente al Comune, tramite il proprio avvocato, la restituzione di tutte le tasse (Tosap) versate negli anni passati per l’occupazione del suolo pubblico sul presupposto che l’area in questione apparteneva a privati e non era pubblica.

    L’amministrazione del sindaco Filippo Moschella fa sapere che «nel febbraio 2022 il Comune apprendeva che la società Oasi Bar, senza comunicare nulla all’Ente, con atto di citazione notificato in data 24 e 28 dicembre 2020, aveva promosso davanti al Tribunale di Ancona causa al fine di ottenere l’acquisto a titolo di usucapione dell’area attualmente sede del chiosco e del dehor in Piazzale Marino, della quale comunque il Comune ne ha sempre avuto il possesso esclusivo a partire dagli anni ’50 concedendola in uso ai gestori del Bar Oasi mediante rilascio di concessione di occupazione di suolo pubblico, le cui tasse sono state regolarmente versate sino al 31.12.2020. Per tali ragioni il Comune interveniva formalmente nella causa in questione per contrastare la domanda di usucapione suddetta».

    Il giudice con la sentenza pubblicata venerdì, accogliendo le tesi difensive del legale del Comune, ha respinto la richiesta di estromissione dal giudizio presentata dagli attori finalizzata ad escludere il Comune di Sirolo dal partecipare alla causa, dichiarando l’Ente legittimato a pieno titolo ad intervenire nella causa di usucapione essendo portatore diretto di un interesse sul bene oggetto di causa costituito dalla piazza principale comunale. La causa proseguirà nel merito nei prossimi mesi e il Comune, con questa sentenza, è ufficialmente autorizzato a partecipare alla causa.

    Prossimamente si discuteranno il quarto procedimento, in cui il Comune è stato chiamato in causa da un privato che intende rivendicare la proprietà privata su una porzione della strada comunale Via Molini I°, nonché il quinto procedimento, riguardante il ricorso al Tar promosso dalla società che gestisce l’Oasi bar contro l’ordinanza comunale di restituzione dell’area pubblica del bar, che il Comune è stato costretto ad emettere dopo aver appreso della causa di usucapione diretta ad escludere ogni diritto del Comune sull’area.

    Al di là dell’aggiornamento giuridico molto tecnico fornito dal Comune di Sirolo, l’argomento è di grande rilevanza perché, in sostanza, riguarda la richiesta di privatizzare la piazza centrale di Sirolo, meta non solo di tantissimi turisti per il panorama mozzafiato ma anche cuore pulsante della movida serale specialmente d’estate.

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