In cantina con Massi
"Buta me el fuegh", ecco il Buttafuoco d'Oltrepo Pavese

IL VINO IN OLTREPO
Nel Nord dell’Italia e più precisamente in Lombardia, nel Sud della Lombardia, dalla nebbia vediamo ergersi fiere e decise colline coronate da vigneti. Superiamo il grande fiume ed eccole che sembrano venirci incontro. Siamo in una regione vinicola unica al mondo, ed è davvero unica, se pensate che è la sola ad avere la forma proprio di un grappolo d’uva! Siamo nell’Oltrepo Pavese.
Ed è proprio sul Po che la leggenda ci racconta di una nave austriaca in navigazione verso il Piemonte per combattere la Seconda Guerra d’Indipendenza. Ci sembra di vederla avanzare nella foschia che sfuma i contorni, eccola accostare, eccola attraccare ed ecco i marinai che scendono e iniziano a correre tra le cantine di questa terra misteriosa. Si intrattengono così con i vini rossi dell’Oltrepo senza più pensare alla guerra! Verità o leggenda? Fatto sta che la marina austriaca qualche anno dopo questi fatti del 1859 varò una nave chiamandola Buttafuoco.
Oppure chissà se è per il colore delle uve con le quali è prodotto o dalla sensazione di calore data dall’alcolicità che lo caratterizza, fatto sta che questo vino dalla struttura importante può riscaldare i nostri animi nelle fredde e nebbiose sere invernali accompagnandosi ai grandi piatti della tradizione come il brasato.
L’area di produzione del Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese DOC comprende il territorio a sud della via Emilia dei comuni di Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola e Pietra de’ Giorgi.
I VITIGNI
L’Oltrepo Pavese è un punto d’incontro con quattro Regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Crocevia di tradizioni, di lingue e di popoli ha permesso un grande proliferare di piatti tradizionali e la coltivazione di vari vitigni. Basti pensare che prima dell’arrivo della fillossera in Oltrepo si contavano circa 225 varietà d’uva!
Ma le uve che interessano a noi e ci permettono di ottenere il Buttafoco sono quattro: Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto (o Vespolina).
La Croatina è il vitigno alla base del vino Bonarda. Originaria della zona di Rovescala ha un buon tenore zuccherino e ci permette di ottenere un vino di buon corpo dall’intenso profumo vinoso, fruttato e floreale, caldo ma con scarsa acidità.
CURIOSITA’ ENOICA: Bonarda e Croatina sono la stessa cosa? Il nome del vino Bonarda a base di uva Croatina ha generato confusione con l’uva Bonarda coltivata nella zona del novarese. Ma tra i due vitigni non c’è nessuna origine comune.
La Barbera ci permette di avere un vino rustico, di corpo, dai tannini evidenti e dall’elevata acidità, con profumi fruttati in grado di evolvere con l’invecchiamento.
L’Uva Rara ci permette di ottenere un vino estremamente fruttato mentre l’Ughetta di Canneto aggiunge interessanti note speziate, in particolare di pepe.
Immaginate adesso di unire tutti questi quattro vini e vedrete che le caratteristiche di ciascuno si fondono bilanciandosi in un vino strutturato, elevato in acciaio, cemento o legno che riesce a reggere il confronto con grandi piatti elaborati.Le colline dell'Oltrepo Pavese
DENOMINAZIONI E ABBINAMENTI
Il Buttafuoco dell’Oltrepo Pavese DOC, fermo o frizzante, è composto da Croatina dal 25% al 65%, Barbera dal 25% al 65% e la restante parte da Uva Rara e Ughetta di Canneto, congiuntamente o disgiuntamente fino a un massimo del 45%. Può elevare in botti di legno, acciaio e cemento.
Il vino che si ottiene è limpido, di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei tende al granato con l’invecchiamento. Al naso si apre con sentori tipici dei vitigni principali di Croatina e Barbera, frutta rossa anche confettura, cotta o sotto spirito, viola e speziati. L’invecchiamento in legno dona eleganti sentori di legno, tabacco, cuoio e liquirizia. Il sorso è di grande corpo, freschezza e tannino sono evidenti ma uniti in un sorso bilanciato e piacevole.
Da provare assolutamente con piatti a base di carne anche strutturati e speziati come arrosti e brasati. Ottimo per le serate conviviali invernali!
IL BUTTAFUOCO STORICO
Due torrenti, Versa e Scuropasso, come due valve, racchiudono il cosiddetto Sperone di Stradella dal quale si produce una “perla “dell’Oltrepo Pavese: il Buttafuoco Storico.
Qui nel 1996, 11 produttori, oggi sono 18, decisero di unirsi nel Club del Buttafuoco Storico con l’intento di collaborare nella ricerca delle caratteristiche storiche, nella selezione delle vigne più vocate, nella produzione controllata, nella promozione del vino Buttafuoco.
Composto almeno per il 45% da Croatina, almeno il 25% di Barbera e la restante parte, da sole e congiuntamente, Uva Rara e Ughetta di Canneto. La vigna, storicamente vocata alla produzione di queste uve, rispecchia la medesima composizione del vino. Le uve vengono raccolte e vinificate contemporaneamente e l’elevazione in legno dona grande complessità ed eleganza a questo potente vino in grado di tener testa ai grandi rossi italiani e internazionali. Ma come possiamo distinguere un Buttafuoco da un Buttafuoco Storico a “prima vista”? Dalla bottiglia! La bottiglia contenente il Buttafuoco Storico è infatti ornata dal marchio del Club..e guardatelo bene questo marchio..che forte legame con il territorio, la sua storia e la sua tradizione!
Possiamo vedere infatti un ovale che racchiude una nave. Ma non stiamo parlando di una cornice che racchiude una bella immagine, no! Stiamo parlando del veliero austriaco Buttafuoco racchiuso nella sezione ovale della tipica botte dell’Oltrepo Pavese. E il nastro rosso con le due fasce a rappresentare il torrente Versa e il torrente Scuropasso, racchiudono l’area di questo speciale Buttafuoco.
Ma le particolarità non finiscono qui! Prima abbiamo detto che il vino è caratterizzato dall’area di provenienza. Ebbene in questa piccola zona abbiamo una distinzione di terreni: ghiaie, argille e arenarie.
Dai terreni a prevalenza di ghiaie inglobate a sabbie le radici delle viti riescono a spingersi in grande profondità per attingere all’acqua anche durante le estati più aride. Le uve raggiungono ottimo grado di maturazione regalando vini ricchi dall’incisiva spinta acida e tannica dando grande potenziale evolutivo. Arenarie, compatte e a tratti affioranti, originano vini alcolici e tannici. Le viti sono molto resistenti alla siccità. Le uve trasmettono ai vini la mineralità del sottosuolo, ed evolvono austeri e complessi. Infine le argille permettono di ottenere vini alcolici e di grande corpo, solidi, rotondi ed intriganti.
Inoltre abbiamo una successione di avvallamenti e canaloni, di zona di ombra e di sole, di correnti diversi che donano a ciascun vino un carattere unico e particolare.
Un vino per ogni occasione ma un vino da scoprire in tutte le sue sfaccettature: l’Oltrepo Pavese vi aspetta, a voi iniziare a scoprirlo!
Massimiliano Porri, autore della rubrica, mostra il Buttafuoco